Enorme produzione di scarti
per realizzare una tipica fede in oro 18K (5g) vengono scavate circa 2 tonnellate di roccia
Chimet considera la sostenibilità come la chiave per il mantenimento della propria posizione di società leader nel fornire un servizio industriale basato su un ciclo chiuso di recupero, affinazione e produzione di metalli preziosi e prodotti chimici a base di metalli preziosi.
Ogni persona nella sua vita ha bisogno di più di 1.500.000 kg di
minerali, metalli, combustibili...
per realizzare una tipica fede in oro 18K (5g) vengono scavate circa 2 tonnellate di roccia
circa il 5% dell’energia che consumiamo al mondo è usata per macinare rocce
Forse non tutti sanno che l'estrazione dei metalli dalle miniere prevede, oltre alla generazione di enormi quantità di rifiuti, l'uso di sostanze altamente inquinanti e tossiche come, ad esempio, cianuro e mercurio nel caso dell’oro. Gli inquinamenti generati rappresentano spesso dei pericoli per decenni, addirittura per i secoli a venire. Gli impatti sociali, economici, politici, o addirittura culturali o psicologici sono a misura di questo modello di sfruttamento.
Negli Stati Uniti, l’attività di estrazione di metalli crea circa il 30% del totale degli scarichi tossici misurati annualmente dall’EPA.
Nei paesi poveri, dove ci sono regole più permissive, il quadro è di gran lunga peggiore: le miniere d’oro e i loro scarti hanno avvelenato fiumi in Guyana, distrutto, in modo significativo, la foresta pluviale in Papua Nuova Guinea, e obbligato l’evacuazione di interi villaggi nelle Filippine. Nell’Africa occidentale, migliaia di bambini scavano alla ricerca di oro in condizioni estreme.
Secondo le Nazioni Unite, un quinto delle riserve mondiali di oro è scavato da minatori che lavorano per un salario al di sotto del livello di sussistenza.
É stato stimato che oltre un terzo di tutto l’inquinamento mondiale da mercurio è causato dall’estrazione mineraria su piccola scala. Il mercurio è una neurotossina che causa danni a cervello, sistema nervoso, polmoni e reni. È dannoso soprattutto per donne in gravidanza e bambini, anche in piccole quantità.
I metalli preziosi, come tutto ciò che estraiamo, non sono una risorsa infinita. Prima o poi si esauriranno. Se ne avremo ancora bisogno, dovremo necessariamente imparare a trovarli in “miniere” diverse da quelle attuali: i rifiuti.
Il modello di produzione e consumo lineare prevede che la vita di ogni prodotto sia scandita essenzialmente da cinque tappe: estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento. Questo vuol dire che l’industria estrae le materie prime vergini, le trasforma per produrre beni di consumo utilizzando lavoro ed energia, distribuisce i prodotti al consumatore, il quale, dopo averli utilizzati, procede allo smaltimento degli “scarti” e, quindi, dei prodotti stessi, ormai diventati “rifiuti”. Ogni tappa della vita di un prodotto richiede materie prime ed energia e genera rifiuti ed emissioni inquinanti.
Secondo questo modello di economia, ogni bene di consumo passa dalla culla alla tomba (cradle to the grave): ciò vuol dire che i prodotti hanno un inizio e una fine, la loro vita, infatti, si conclude in pattumiera, dove la materia diventa rifiuto, inutilizzabile a fini produttivi.
É oggi riconosciuto a livello mondiale che questo impiego delle risorse, unito alla costante crescita demografica, all’aumento dei consumi e all’utilizzo spesso poco efficiente delle risorse, non è più sostenibile. Se questa tendenza dovesse continuare all’attuale ritmo, nel 2050 ci troveremmo ad aver bisogno di due pianeti.
Chimet è leader nazionale ed internazionale nel recupero e nell’affinazione dei metalli preziosi. L’attività, che si avvale degli oltre 40 anni di esperienza, nasce come divisione interna della Unoaerre, la prima azienda orafa di Arezzo e una delle più importanti al mondo.
La prospettiva dell'economia circolare oggi rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese in termini di sviluppo occupazionale ed economico e per la risoluzione di problemi che ci affliggono da tempo, come quello della gestione dei rifiuti, della reperibilità delle materie prime, dell’efficienza energetica e delle ingenti spese per le importazioni. Chimet si impegna nella raccolta degli scarti di metalli preziosi per poter realizzare nuovi prodotti finiti.
L’approccio “dalla culla alla culla” si contrappone all’esistente sistema industriale, fondato sul paradigma “dalla culla alla tomba”, secondo il quale il destino dei beni di consumo che produciamo e utilizziamo è di finire la loro vita nelle discariche o negli inceneritori, con conseguente spreco di preziosi materiali, di vaste porzioni di territorio, risorse, energia e produzione di inquinanti.
La missione di Chimet è chiara e precisa: recuperare e affinare metalli preziosi dagli scarti delle lavorazioni industriali, in modo da agevolarne il riciclo nella produzione di catalizzatori, film spesso e prodotti chimici.
I processi che ha sviluppato permettono inoltre di recuperare metalli preziosi allo stato puro che rientrano nel ciclo produttivo delle aziende in tutto il mondo. Al contempo, l’azienda smaltisce con la massima attenzione, nel rispetto delle normative vigenti, gli scarti che derivano dai processi di recupero, anche indirizzandoli verso ulteriori sistemi per il riutilizzo.
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